Appunti di viaggio a Napoli

Sandro Raffone

con una nota di Maurizio de Giovanni

Album fotografico di paesaggi urbani in 24 secoli di modernità
appunti_napoli
Prezzo base25,00 €
Prezzo di vendita23,75 €
Sconto totale: 1,25 €
Descrizione

collana: napoli e la campania
anno pubblicazione: 2018
formato: 16,8x24
pagine: 312
immagini: 476 b/n
ISBN 978-88-8497-713-7
 
È assai interessante questa raccolta di immagini perché diventa agevolmente un racconto, una storia piccola ed enorme di quello che era, di quello che è e di quello che potrebbe essere. La storia di un ragazzo e poi di un uomo che ha percorso chilometri accorati e riflessivi, una macchina fotografica al collo e un taccuino in mano, lasciando la mente libera di andare per le sue vie che sono uguali e diverse da quelle dei piedi. Una storia fatta di sorrisi e di incroci, di volte e di pavimenti, di portoni e di davanzali. Una storia che non prescinde mai dalla bellezza, senza evitare la bruttezza. Una storia forse disarticolata, ma certamente accorata e affettuosa come nessun’altra. Una bella, grande storia d’amore.
(dalla nota di Maurizio de Giovanni)

Recensione

Paolo Popoli

Il punto strategico lo ha individuato in un terrazzo di via Orazio, accanto al palazzo in cui si dice abbia vissuto Gioacchino Murat. Qui, sul tetto della collina di Posillipo, e in linea d’aria con Mergellina, l’architetto Sandro Raffone immagina la “casa per Maurizio De Giovanni”: un’abitazione d’artista, che non cresce verso l’alto ma che di sviluppa all’interno del costone di tufo, da cui gode del panorama del golfo. «L’ideale per uno scrittore: guardare tutto, senza essere visti», spiega l’architetto e docente di Composizione architettonica della Federico II. Quasi superfluo aggiungere che la casa avrebbe un’enorme biblioteca a più livelli. «Il progetto è un’esercitazione per i miei studenti, ma con messaggi precisi - continua Raffone - perché il tema della casa è complesso, l’edilizia abitativa ha eroso l’ambiente e imbruttito il paesaggio». La sfida per la “Casa per De Giovanni” sta nella sua discrezione e riprende l’idea che Raffone lanciò vent’anni fa con “la casa sotterranea per Umberto Eco a Posillipo”. «Un intervento - aggiunge – che voleva essere un risarcimento alla geografia offesa dal “mal costruire” che ha stravolto via Orazio, dove ci sono le eccezioni di villa Crespi di Davide Pacanofsky e Villa Oro di Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky». «Se in 24 secoli Napoli ha digerito di tutto, finanche i terremoti e le eruzioni - prosegue - non ha retto però alla catastrofe delle “mani sulla città”, ossia il sacco dell’urbanizzazione dal dopoguerra in poi». Napoletano d’adozione, Raffone lancia un suo grido per la salvezza della città e dei «napoletani che si stanno massificando» con il volume fotografico “Appunti di viaggio a Napoli” edito dalla CLEAN. L’autore lo ha presentato ieri a Palazzo Zevallos con la storica dell’arte Isabella Valente e con il presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli Leonardo Di Mauro, che dice «Le 250 immagini in bianco e nero di Raffone superano la visione ricorrente dei luoghi di Napoli per mostrarli con un taglio inedito». Aggiunge Valente «Offre così una visione culturale dell’intera città». L’occhio dell’autore, e la caccia ai particolari ridanno significati e valore architettonico, ma anche storico ed emozionale, a spazi che senza conoscerli si vivono con indifferenza, senza rispetto. La Chiesa di Gesù e Maria, i vicoli, le scale, le fontane e gli edifici del Settecento e de Novecento sono tappe della “passeggiata” di Raffone in una «città che si fa scoprire perennemente». Il volume si apre con una prefazione di De Giovanni e termina con un progetto mai realizzato di Raffone, la “Casa di Abramo”: non un’idea come quella per Eco e per il giallista napoletano, ma un luogo vero, di preghiera, per cristiani, musulmani ed ebrei a Napoli. «L’attuale sindaco aveva dato l’ok, ma poi non ho saputo più nulla», conclude. L’opera sarebbe dovuta sorgere al porto con un parcheggio di sei piani ai Magazzini generali per autofinanziarne la costruzione.